AUROBINDO YOGA SADHANA
Aprile 2025
AUROBINDO YOGA SADHANA
Aprile 2025
29 Aprile 2025
La divisione fra India e Pakistan è avvenuta a causa di motivi religiosi circa ottanta anni fa. Fu una delle più grandi tragedie dell’umanità, che provocò una migrazione di massa di 12-15 milioni e la morte di circa un milione di persone. Ancora oggi vediamo esserci grandi tensioni tra questi due stati, pronte ad affiorare alla prima occasione.
Talvolta si attribuiscono le cause di questa immane tragedia all’Impero Britannico, che all’epoca dominava ancora sull’India. In realtà le divisioni erano già in atto in seno alla comunità indiana durante il movimento indipendentista e aspettavano solo l’occasione per esplodere.
Questo si sarebbe ancora potuto evitare se i leader del Congresso indiano di allora (in particolare Gandhi e Nehru) avessero adottato una politica meno rigida e più lungimirante e avessero accettato una proposta da parte del Governo Britannico, la cosiddetta Proposta di Cripps, che concedeva una sostanziale indipendenza dell’India e chiedeva allo stesso tempo una Sua collaborazione a fianco dell’Inghilterra nella guerra contro la Germania nazista e i suoi alleati.
Lo stesso Sri Aurobindo all’epoca si schierò pubblicamente a favore di tale Proposta, vedendola come un intervento provvidenziale, ma la sua voce rimase inascoltata.
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È da notare che per tanti aspetti la cultura dell’India e del Pakistan restano una cosa sola e che un giorno la divisione fra India e Pakistan, sorta soltanto per l’insistenza su delle motivazioni religiose egoistiche, dovrà sparire.
Se si prende a esempio la musica classica Indiana e Pakistana, si vedrà che essa è in realtà basata sulla stessa teoria riguardo il suono (Nada-Brahma, il suono è Dio), sullo stesso sentire (Rasa), sulle stesse melodie (Raga) e sugli stessi strumenti.
Come dice il vocalista classico pakistano Shafqat Salamat Ali Khan: “La divisione fra India e Pakistan non si estende alla musica. Non ci sono grandi differenze nella pratica, nello studio, nell’esecuzione della musica fra India e Pakistan”.
Se consideriamo anche la tradizionale musica religiosa del Pakistan, detta Qawwali, vediamo che essa, pur essendo di matrice islamica (sufi), è in essenza permeata dalla stessa visione spirituale dell’India e che adotta anche gli stessi simboli per esprimerla.
Shafqat Salamat Ali Khan in un brano semi-classico:
Rahat Fateh Ali Khan è uno dei più osannati artisti pakistani, nipote del leggendario cantante di Qawwali Nusrat Fateh Ali Khan (celebre in tutto il mondo).
Qui in un arrangiamento moderno del Qawwali "Sanson ki Mala" (A ogni respiro canto il nome del mio Amato), in cui il Divino viene glorificato con i nomi di Rama e Shyam (Krishna):
Qui ancora Rahat Fateh Ali Khan, insieme al discendente di un'altra grande dinastia di musicisti Qawwali, Amjad Sabri, in un programma televisivo pakistano.
Amjad Sabri verrà in seguito freddato a colpi di pistola nella propria auto da fanatici musulmani, a Karachi:
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Per quale motivo Dio colpisce tanto duramente il proprio mondo, lo schiaccia e lo lavora come un impasto, lo getta così spesso in un bagno di sangue e nel rosso caldo infernale della fornace? Perché l’umanità nella massa è ancora un minerale grezzo, duro e vile che altrimenti non potrebbe raffinarsi e sagomarsi; in base a qual’è il suo materiale, tale sarà il suo metodo. Che essa contribuisca a tramutarsi in un metallo più nobile e puro, allora i Suoi metodi saranno più gentili e dolci, i suoi usi più elevati e belli.
Per quale motivo Egli ha selezionato o creato un tale materiale, quando aveva infinite possibilità di scelta? Perché la Sua idea divina prevedeva non solo la bellezza e la dolcezza e la purezza, ma anche la forza e la volontà e la grandezza. Non disprezzare la forza, non odiarla perché alcuni dei suoi volti sono orribili, non pensare che solo l’amore sia Dio. Ogni perfezione perfetta deve aver in sé qualcosa dell’eroe e persino del Titano. La più grande forza nasce dalla difficoltà più grande.
Tutto potrebbe cambiare una volta che l’uomo acconsentisse a spiritualizzarsi; ma la sua natura, mentale, vitale e fisica, si rivolta a una più alta legge. Egli ama le proprie imperfezioni.
Sri Aurobindo - Thoughts and Glimpses