AUROBINDO YOGA SADHANA
Luglio 2025
AUROBINDO YOGA SADHANA
Luglio 2025
27 Luglio 2025
Il profeta Muhammad, che dedicò la propria vita a istruire il popolo arabo, non si curava né delle comodità né delle ricchezze.
Una notte dormì su uno stuoino molto rigido e quando si svegliò portava ancora i segni dei nodi e delle fibre del suo giaciglio. Un suo amico allora gli disse “O messaggero di Allah! Questo giaciglio era troppo duro per te e, se mi avessi chiesto, con gioia te ne avrei preparato un altro di più soffice, in modo da rendere migliore il tuo riposo!”
Il Profeta allora replicò “Un giaciglio morbido non fa per me. Ho una missione da compiere nel mondo. Quando il mio corpo ha bisogno di riposo, gli do riposo, ma solo come un cavaliere che lega per un po’ il proprio cavallo all’ombra di un albero, per risparmiarlo dal calore del sole, ma presto riparte di nuovo”.
“Ho una missione da compiere nel mondo” disse il Profeta. E perciò la sua nobile vita fu una vita semplice. Credendo nella propria missione, egli voleva istruire l’intera Arabia. Non si curava dei beni di lusso: il suo cuore era concentrato su pensieri più elevati.
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San Francesco fu apostolo di una Vita virtuosa. Non insegnava per guadagnare del denaro. La sua vita era semplice e la sua gioia più grande era istruire il popolo col suo esempio e le sue predicazioni. Ed era contento con qualsiasi cibo gli venisse dato.
Un giorno, mentre lui e un suo confratello, Fra Masseo, stavano passando attraverso una città, Masseo scese per una strada, mentre Francesco ne prese un’altra. Masseo era alto e bello, mentre il santo era piccolo e bruttino. La gente donava generosamente a Masseo, mentre Francesco raccoglieva davvero poco.
Quando si rincontrarono fuori delle porte della città, si sedettero davanti a una grande roccia sulla riva di un limpido ruscello che scorreva nelle vicinanze e misero insieme la carità che avevano raccolto.
“Fra Masseo!” esclamò San Francesco con il viso radioso “Non ci meritiamo un tale banchetto!”
“È vero,” replicò Masseo “ma com’è che possiamo chiamare banchetto questi pochi pezzi di pane? Non abbiamo né coltello, né piatti, né tovaglia, né servitori”.
“Non è forse un banchetto” replicò il santo “avere del buon pane su una bella tavola quando si ha fame e acqua fresca da una sorgente limpida quando si ha sete?”
Questo non vuol dire che i poveri debbano sempre rassegnarsi al loro misero sostentamento. Ma dimostra in ogni caso come la contentezza che proviene da un vivere nobile e il buon umore che è insito nelle anime belle possano compensare per l’assenza di averi materiali e di ricchezze esteriori.
Illustrazione di un studente (11 anni) dello Sri Aurobindo International Centre of Education
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In tutte le nazioni, tante persone stanno iniziando a capire che una vita semplice è più desiderabile di una vita che scorre fra lo spreco di denaro, l’ostentazione e cose futili.
Ci sono sempre più uomini e donne che, anche se potrebbero permettersi di comprare per sé delle cose costose, pensano che il loro denaro possa essere impiegato per un uso migliore.
Seguono una dieta sana invece di cibi eccessivamente ricchi e preferiscono abbellire le loro case con un arredo semplice, solido e di buon gusto, piuttosto che con cose inutili, ingombranti e sontuose, che servono solo a fare sfoggio.
In ogni epoca, i migliori e i più energici servitori del progresso terrestre hanno saputo condurre una vita sobria e frugale, che mantiene il corpo in uno stato di buona salute e permette all’uomo di assumere un ruolo più attivo nell'opera per il bene comune.
Il loro esempio sarà sempre motivo di vergogna per tutti coloro che accumulano attorno a sé inutili tesori e diventano poi schiavi della loro moltitudine di vestiti, di arredi e di servitori.
Non si può fare un cumulo senza scavare una buca; e troppo spesso il lusso di pochi rappresenta la povertà di tanti altri. Ci sono troppe cose belle, importanti e utili da fare nel mondo per coloro che non sono così del tutto privi di intelligenza da permettersi di sprecare il loro tempo, il loro denaro e i loro pensieri in passatempi inutili.
La Madre - Tales of All Times
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· I macchinari sono necessari all’umanità moderna a causa del nostro incorreggibile barbarismo. Se dobbiamo circondarci di una sconcertante pletora di comodità e di accessori, è inevitabile non avere un minimo riguardo per l’Arte e per i suoi criteri; perché rinunciare alla semplicità e alla libertà significa rinunciare alla bellezza. Il fasto dei nostri antenati era ricco, persino magnifico, ma mai smodato.
· Non riesco a dare all’agiatezza incolta e all’ostentazione smodata della vita europea il nome di civiltà. Gli uomini che non sono liberi nella propria anima e che non sono finemente misurati nelle proprie suppellettili non sono civilizzati.
· L’Arte in epoca moderna e sotto l’influsso europeo è diventata un sovrappiù della vita o un suo inutile domestico; avrebbe dovuto essere il suo principale amministratore e il suo indispensabile regolatore.
Sri Aurobindo - Pensieri e Aforismi