AUROBINDO YOGA SADHANA
Novembre 2025
AUROBINDO YOGA SADHANA
Novembre 2025
25 Novembre 2025
Oggi ricorre l’anniversario della venuta e della dipartita del nostro Maestro, Sri Ranajit (1948-2008).
Ricordiamo sempre con un’infinita gratitudine tutto quello che ha fatto per noi, in particolare per averci messo in contatto con una verità più profonda di noi stessi e del mondo in cui viviamo; senza di essa la nostra vita non avrebbe potuto avere alcun reale significato, alcuna vera gioia o bellezza.
Il suo lavoro di preparazione del terreno e di semina di allora continua a produrre dei frutti meravigliosi in noi e in chi nel frattempo si è affiancato a percorrere lo stesso cammino; siamo certi che, proseguendo sul tracciato da lui segnato e grazie al suo continuo sostegno, nuove esperienze e realizzazioni continueranno ad arricchire le nostre esistenze e ci porteranno gradualmente a comprendere sempre di più tutto il valore del suo operato!
ॐ श्रीगुरवे नमः
-o-
Il Maestro dello Yoga integrale seguirà per quanto possibile il metodo del Maestro insito in noi: condurrà il discepolo tramite la natura del discepolo.
L’insegnamento, l’esempio, l’influsso – questi sono i tre strumenti del Guru.
Ma il Maestro avveduto non tenterà d’imporre se stesso o le proprie opinioni all’accettazione passiva di una mente ricettiva; v’immetterà solo ciò che è produttivo e assicurato, come seme che si svilupperà sotto la tutela divina interiore. Assai più che non istruire, cercherà di risvegliare; punterà alla crescita delle facoltà e delle esperienze attraverso un processo naturale e un libero sviluppo. Darà un metodo come aiuto, come uno strumento che si può impiegare, non come una formula tassativa o una routine fissa. E starà in guardia contro il tramutarsi di quello che è un mezzo in una limitazione, contro ogni tramutarsi della pratica in un qualcosa di meccanico. Il suo unico compito è risvegliare la luce divina e mettere all’opera la forza divina della quale egli stesso non è che un mezzo e un aiutante, un corpo o un canale.
L’esempio è più potente dell’istruzione, ma non è l’esempio degli atti esteriori o del carattere personale che è della massima importanza. Questi hanno il loro posto e la loro utilità; ma ciò che più stimolerà l’aspirazione negli altri sarà il fatto centrale della realizzazione divina dentro di lui che governa l’intera sua vita e l’intero suo stato interiore e ogni sua attività. Questo è l’elemento universale ed essenziale; il resto appartiene alla singola persona e alle circostanze individuali. È questa realizzazione dinamica che il sadhaka deve sentire e riprodurre in sé secondo la propria natura; non c’è bisogno che si sforzi di giungere a un’imitazione dal di fuori, che potrebbe più facilmente isterilire che produrre gli appropriati e naturali frutti.
L’influsso è più importante dell’esempio. L’influsso non è l’autorità esteriore del Maestro sul suo discepolo, ma il potere del suo contatto, della sua presenza, della vicinanza della sua anima all’anima di un altro, che infonde in essa, anche se in silenzio, ciò che egli stesso è e possiede. Questo è il supremo segno del Maestro. Perché il Maestro più grande in assoluto non è tanto un Insegnante, quanto una Presenza che riversa la coscienza divina con la luce e il potere e la purezza e la beatitudine che la costituiscono su tutti coloro che sono ricettivi intorno a lui.
Sarà segno del maestro dello Yoga integrale che non si arrogherà il titolo di Guru in uno spirito di vanità e di auto-esaltazione umane. Il suo lavoro, se ne ha uno, è un incarico dall’alto: egli stesso è un canale, un recipiente o un rappresentante. E’ un uomo che aiuta i suoi fratelli, un fanciullo che conduce dei fanciulli, una Luce che accende altre luci, un’Anima risvegliata che risveglia delle anime, al massimo un Potere o una Presenza del Divino che chiama a sé altri poteri del Divino.
Sri Aurobindo - La Sintesi dello Yoga